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BAGNI DI CRAVEGGIA: ACQUE TERMALI CHE UNISCONO NATURA E BENESSERE

Posted by Nora Ceresa-Wydler on
BAGNI DI CRAVEGGIA: ACQUE TERMALI CHE UNISCONO NATURA E BENESSERE
Scritto da Davide Ceresa | Pubblicato il 31 maggio 2023
 
Punto di partenza Spruga 1113 m s.l.m - Valle Onsernone
Punto di arrivo Bagni di Craveggia 977 m s.l.m
Tempi 0.35 h
Dislivello  136 m 

 

Quando pensiamo al benessere, pensiamo ai bagni termali. Quando pensiamo ai bagno termali ci immaginiamo generalmente un grande complesso adibito, con possibilità di fare sauna, bagni turchi, massaggi, palestra e solarium. Raramente invece pensiamo alle acque termali come un dono puro e semplice di madre natura, sorgenti di acque dalle caratteristiche più disparate che sgorgano direttamente dalla roccia alla temperatura di 25-30 gradi Celsius. L’infrastruttura accennata prima cresce attorno alle sorgenti, per generare profitto. Talvolta questo è giustificato dalla volontà di valorizzare una regione e generare benessere per i suoi abitanti. Esiste una sorgente termale dove questo invece non è stato possibile. Il tentativo c’è stato, ma madre Natura ha messo il veto, o meglio due. Il primo avvertimento è stato una valanga, il secondo un’alluvione…e questo è bastato. Da albergo a 4 piani, l’essere umano ha dovuto accontentarsi di rendere la sorgente accessibile con un sentiero e lasciare qualche vasca per gli escursionisti che desiderano godere dei benefici delle acque. Ma il luogo ha solo guadagnato Charme, una perla immersa nel verde sulle rive del fiume Isorno. Stiamo parlando dei Bagni di Craveggia. Facilmente accessibili da Spruga nella valle Onsernone, ma in territorio Italiano.

 

 

Si parcheggia a Spruga e si segue una mulattiera sulle scoscese sponde della valle, in seguito si devia su un sentiero e si passa davanti alla vecchia Caserma delle guardie di confine, ora adibita a rifugio. Pochi minuti lungo il sentiero e si arriva ai bagni. Non sono spettacolari, non si paga per l’accesso, ci si guadagna il bagno con la camminata per raggiungerli. Non si può fare a meno di pensare che qui l’equilibrio esistente prima dell’avvento dello scambio monetario è ancora in vigore. Prima fatichi e dopo godi del frutto del tuo sudore. La natura provvede a tutto, ma non in maniera immediata come siamo generalmente abituati.

È una giornata di pioggia e abbastanza fredda ma visto il lungo periodo di siccità non nuoce affatto. Arriviamo ai Bagni con un certo entusiasmo. Il piano è quello di fare un bel bagno freddo (l’acqua dell’Isorno è di circa 5-7 °C) e poi riscaldarci nelle acque termali. La temperatura dell’aria è di 10 °C. La vasca esterna per il bagno freddo è vuota, ci sono i rubinetti per riempire le vasche in modo da poter allestire tutto il percorso benessere, ma per questioni di tempo decidiamo di fare il bagno nell’Isorno che è a pochi metri.

La sgradevole sensazioni dei brividi, spogliandosi all’aria fredda di una giornata piovosa e la previsione dell’immersione nel fiume, non sono proprio una prospettiva allettante, ma decisi a guadagnarci gli effetti benefici delle acque termali e consapevoli di aumentare così la percezione dei 28 °C della fonte, superiamo le esitazioni e ci tuffiamo. Sappiamo bene che il piacere successivo sarà esponenzialmente inverso al grado di sofferenza che saremo in grado di sopportare. Nell’ottica di un dolore effimero come quello dell’esposizione al freddo (in ponderata quantità), quel tuffo sarebbe stato un piccolo pedaggio da pagare per accedere ad una grande quantità di benessere. Benessere?

Il benessere può manifestarsi in molte forme, in questo caso parliamo di quello generato della crioterapia e dalle acque termali.

Ora mainstream e studiata a fondo, la crioterapia dimostra di agire efficacemente su parecchi aspetti della nostra salute. La dottoressa Susanna Soeberg ne ha studiato gli effetti ottenendo dati strabilianti. Un esempio è l’attivazione del grasso bruno. Cosa succede? Quando siamo esposti al freddo, il nostro corpo produce un ormone chiamato norepinefrina che è un neurotrasmettitore che viene accolto da recettori presenti nel grasso bruno che a loro volta segnalano ai mitocondri di produrre energia per mantenere la temperatura corporea. Questa forma di stress controllato spinge il metabolismo ad attingere più velocemente al tessuto adiposo dell’organismo con numerosi vantaggi correlati. Andrew Huberman parla di un aumento del 200% nei livelli di dopamina, quindi con correlato miglioramento in termini di livelli energetici e motivazione. I benefici si sommano (come del resto per qualunque disciplina) se praticato con costanza. Questi sono solo alcuni esempi dei vantaggi proclamati da chi pratica e studia la crioterapia. Ma sarà vero? Stavamo per scoprirlo.

Dopo circa 3 minuti nell’acqua fredda che di certo non è gradevole, ci sentivamo euforici, vigili e tonici. Palesemente eravamo nel bel mezzo di un processo che ora volgeva alla parte più gradevole, quella delle acque sulfuree della sorgente termale. La grande vasca di raccolta in granito è al coperto ma non in luogo isolato, quindi la temperatura dell’acqua va raffreddandosi allontanandosi dalla sorgente. I 28 °C si percepiscono bene vicino al punto in cui sgorga ma sono di 14-16 °C più in mezzo e dalla parte opposta. Quindi non esattamente un bagno caldo, eppure il sollievo è stato grande dato che arrivavamo da un bagno caratterizzato da temperature parecchio inferiori.

Le acque termali Magnesiache vantano benefici legati alla cura della pelle, ostruzioni addominali e alla protezione del sistema nervoso. Quindi riparano tanti piccoli disturbi che molto spesso ci accompagnano, talvolta anche in maniera poco percettibile durante la vita di tutti i giorni.

Soddifatti di quest’ultima tappa ci rivestiamo e mangiamo un boccone in silenzio, ascoltando l’Isorno ed i rumori della natura, per poi avviarci sul sentiero di ritorno rilassati ed energizzati. Il mood di entrambi è di meraviglia per la natura presente a pochi passi da casa. E per tornare a casa con lo spirito rinvigorito ma anche un ricordo più tangibile di questa esperienza ci fermiamo a comperare del miele della Valle Onsernone, da un produttore locale che di storie da raccontare ne ha anche lui moltissime. Ma questa è un’altra storia…

 

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