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IMPARARE IN MANIERA SOSTENIBILE: CHALLENGE / SKILL RATIO

Posted by Nora Ceresa-Wydler on
IMPARARE IN MANIERA SOSTENIBILE: CHALLENGE / SKILL RATIO
Scritto da Davide Ceresa | Pubblicato il 26 Settembre 2023

 

Oggi portiamo un piccolo aneddoto, si tratta di una immersione. Se immergerti non è la tua passione aspetta prima cambiare pagina. Tutti gli esempi che portiamo sono da leggere in chiave allegorica, e non sono circoscritti allo sport che descriviamo, ma si possono applicare benissimo a qualunque ambito della vita, dalla cucina all’arte. Quindi ti consigliamo vivamente di leggere anche il prossimo paragrafo.

Abbiamo passato nove giorni di avventura in Sicilia e ci siamo anche ritrovati sulla bellissima isola di Favignana. Ovviamente il mare era al centro della nostra attenzione. Spiagge poco affollate e temperature che piano piano rinfrescano. Seguivamo i consigli di un’amica siciliana per trovare i posti più suggestivi, ma quel giorno abbiamo improvvisato a causa del vento e della quantità di meduse presenti alla spiaggia pianificata. Ma questo è il bello delle isole di piccole dimensioni: se le condizioni da una parte non sono favorevoli, ci si può spostare sulla costa opposta dove con grande probabilità saranno migliori. Ci siamo così ritrovati a Cala Faraglioni sulla punta più a nord di Favignana, coperti dal vento e baciati dal sole… e dalla fortuna! Abbiamo infatti trovato un fondale interessantissimo, caratterizzato da scogli e grotte abitate da innumerevoli pesci colorati.

 

Ed è stato l’entusiasmo nel raccogliere esperienze in quel luogo fantastico, che ci ha portati ad affrontare il tema di questo articolo. Una piccola grotta, a circa 8-9 metri di profondità, larga circa 2 metri e lunga circa 4. Nel gergo del Freediving l’atto di nuotare attraverso un passaggio o una grotta sommersa si definisce come “Swimthrough”. Anche se non a profondità estreme, e non particolarmente lungo, effettuare uno Swimthrough non è facile, soprattutto a livello psicologico. La consapevolezza di non poter riemergere in ogni momento rappresenta un ostacolo non da niente. Aggiungendo un po’di claustrofobia la difficoltà aumenta non di poco. Quando si trattiene il respiro sotto acqua si è in una posizione molto vulnerabile, il tempo diventa una risorsa limitata, anche solo immaginare di rimanere incastrati sotto acqua per qualche motivo può causare forti attacchi di panico.

Nora era inizialmente titubante per i motivi appena elencati, ma una sfida del genere è un’ottima occasione per espandere le proprie capacità e superare limiti e barriere che spesso ci poniamo anche in maniera un po’irrazionale. Ma come facciamo a capire se un obbiettivo preposto non va troppo oltre alle nostre capacità? Il giornalista e autore best seller Steven Kotler nel libro “The Rise Of Superman” parla di un concetto molto interessante che si applica benissimo alla situazione che stavamo per affrontare. Il rapporto Sfida / Capacità (Challenge / Skill Ratio). Cioè quanta difficoltà possiamo aggiungere ad una nostra abilità ed evitare un fallimento con conseguente frustrazione? Ma che sia sufficientemente stimolante per essere appagati dopo il successo?

La scienza dà una risposta a questa domanda: 4%. Secondo degli studi, se aggiungete un 4% di difficoltà allo skill su cui state lavorando, molto probabilmente avrete successo e proverete appagamento dal progresso ottenuto. Tornano anche voi alla mente tutte quelle frasi motivanti (ripetute più volte anche nel DNL Podcast) riguardo l’importanza di fare piccoli passi con costanza per raggiungere grandi risultati? Ecco, la percentuale che definisce la loro giusta lunghezza! Inoltre capite che si tratta di una funzione esponenziale.

Che aiuto ha tratto però Nora da queste conoscenze? Chiaramente nessuno ha misurato profondità, tempo in apnea statica e lunghezza del tragitto per definire un vero e proprio 4% in più rispetto alla sua capacità media di immersione. Si è trattato di un processo molto più intuitivo. Prima di effettuare il grande passaggio, abbiamo ridotto la sfida in più tappe: prima un riscaldamento in apnea statica, poi una discesa davanti all’entrata della grotta, con una sosta lunga quanto il tempo stimato per nuotare attraverso al passaggio, dopo aver avuto conferma che sarebbe riuscita a passare con sufficiente riserva… via un tentativo convinto! La soddisfazione è stata grande, e i sorrisi nel video lo dimostrano.

Ora la scienza ci aiuta ad avere riferimenti per ridurre il margine di errore e razionalizzare le nostre capacità, molto spesso scopriamo di avere un potenziale di gran lunga superiore. Questa presa di coscienza è ciò che ci motiva ad esplorare, a scoprire e a crescere, indifferentemente da quale sia la nostra attività preferita! Il vostro prossimo 4% da cosa è rappresentato?

 

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